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8 settembre 2020
Cosa avremmo voluto fare ''da grandi''? La parola ai lettori
Rieccoci con un nuovo post che riporta a galla i sogni e le illusioni della nostra infanzia: quel periodo neutro della nostra vita in cui, almeno sulla carta, ognuno di noi "avrebbe potuto diventare chiunque".
Ci si immaginava astronauti, attori, piloti o calciatori, accompagnati dall'ingenua convinzione che le preesistenti condizioni sociali, economiche e famigliari non potessero in alcun modo interferire. Il tema di oggi, quindi, parte proprio dalla domanda: "cosa avremmo voluto fare da grandi?", che spesso però deve fare i conti con "cosa siamo diventati poi?".
Come sempre inizio io.
26 maggio 2020
Il ''fioretto'' di maggio tra punti fedeltà, gelati e canzoni travisate
Torniamo nella Venezia popolosa e ridente dei primi anni '90 e riviviamo quello che a maggio era l'appuntamento pomeridiano di tutti i bambini: il "fioretto".
Non sto ovviamente parlando di scherma ma di una preghiera quotidiana accompagnata da fidelizzazione: timbri, tessere e bollini avrebbero permesso a ogni bimbo di ottenere un gelato.
21 gennaio 2020
L'incubo ricorrente di quando eravamo piccoli: la parola ai lettori
L'infanzia, soprattutto per chi è cresciuto nell'era pre-digitale, era caratterizzata da un'aura di incertezza e mistero sulla quale nessuno avrebbe mai fatto chiarezza. Mettiamoci anche l'assenza di un qualsiasi parental control e l'abbondanza di contenuti shockanti anche nei programmi per bambini e il gioco è fatto.
Allora lo spartiacque tra l'infanzia e l'età adulta non era così marcato, facendoci imbattere già da piccoli con ciò che incarnava "il male": forse si diventava "grandi" prima, forse era meglio così, ma non sta a me dirlo. Quello su cui voglio soffermarmi oggi è: quali sono stati gli incubi ricorrenti della nostra generazione - cresciuta tra traumi, pubblicità sconvolgenti e rappresentazioni della morte?
Come sempre, inizio io.
20 marzo 2015
Le 12 cose che pensavo sul wrestling
Amici appassionati di wrestling! Benvenuti a questa puntata speciale de "le 12 cose", che in via del tutto eccezionale va in onda sulle pagine di "The Jeffo Experience" dell'amico Alessio Garbini, che ringrazio per lo spazio messomi a disposizione, e che invito a seguire anche sulla sua pagina Facebook! Oggi parlerò delle mie convinzioni riguardo il wrestling avute nel corso dell'infanzia e della prima adolescenza, quando la Rete era ancora qualcosa di primordiale e misterioso, in mano per lo più ai servizi segreti americani e a pochi nerd impegnati con RPG testuali a velocità davvero deprimenti. Siete pronti?
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alessio garbini,
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18 marzo 2015
12 giocattoli anni '90 che hanno segnato la mia tarda infanzia
Ecco a voi un'edizione speciale delle "12 cose" dedicata ad altrettanti giocattoli che in un modo o nell'altro hanno caratterizzato la seconda parte della mia infanzia! E' d'obbligo una riflessione relativa a un differente periodo economico del nostro Paese, quando anche per una famiglia monoreddito (come la mia) era facile accontentare i capricci del pargolo desideroso delle diavolerie reclamizzate in tv.
Siete pronti per un fantastico viaggio nel mondo dei giocattoli dei primi, magici anni '90?
Siete pronti per un fantastico viaggio nel mondo dei giocattoli dei primi, magici anni '90?
11 marzo 2015
5 motivi per i quali da piccolo odiavo la SEGA
Fin dalla più tenera età sono sempre stato un simpatizzante Nintendo.
Sarà stato per la magia insita nei suoi titoli o per l'immagine più rassicurante della sua mascotte, chi può dirlo: i colpi di fulmine non hanno quasi mai una spiegazione logica. Al contrario, SEGA (che in Italia si pronunciava "siga" per non dar adito a fraintendimenti) è sempre stata per me l'emblema della tamarragine di periferia, con un'immagine forse più adulta ma proprio per questo priva dell'aura di fantasia che era una prerogativa Nintendo e del suo magico mondo.
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22 febbraio 2015
Le 12 cose che pensavo quando ero piccolo (terza parte)
Rieccoci, a distanza di qualche mese, con una nuova puntata della seguitissima rubrica "le 12 cose che pensavo quando ero piccolo"! Oggi recupererò dal cassetto della mia memoria un'altra dozzina di convinzioni, che mi hanno tenuto compagnia durante i miei primissimi anni, e che analizzate a venticinque anni di distanza fanno pure sorridere… ma che all'epoca rappresentavano delle sacrosante verità, e la loro confutazione è spesso stata per me un momento alquanto traumatico!
21 dicembre 2014
Le 12 canzoni che capivo male da piccolo
Eccoci con una nuova puntata della rubrica per così dire "spensierata" dedicata alle 12 cose: dopo gli strafalcioni linguistici delle nonne, stavolta avrò il piacere di parlarvi delle canzoni che capivo male da piccolo.
Alzi la mano chi non si è mai imbattuto in tenera età in un testo in italiano, inglese o qualsiasi altro idioma talmente arcano da non riuscire a decifrarlo, vuoi per il fatto di essere pronunciato velocemente, vuoi per le assenti conoscenze linguistiche, vuoi per la scarsa qualità dei mezzi di riproduzione dell'epoca. Ogni parola "misteriosa" veniva quindi cambiata in qualcosa di familiare, o semplicemente interpretata con fonemi inventati di sana pianta.
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