La pizza che prendevamo da piccoli: la parola ai lettori | Nino Baldan - Il Blog

29 febbraio 2020

La pizza che prendevamo da piccoli: la parola ai lettori

Una pizza prosciutto cotto e funghi

Rieccoci con un nuovo post che scava nei ricordi.
Tutti, da bambini, siamo stati qualche volta in pizzeria: sia con i genitori che con gli amici/compagni di classe, e tutti avevamo una nostra pizza preferita.

Ovviamente la nostra scelta dipendeva, oltre che ai gusti personali, al periodo in cui si è svolta la nostra infanzia: essendo del 1983, ho conosciuto il piatto partenopeo sul finire del decennio ottantino. Ed era un'altra epoca: il concetto di DOP, DOC, OGP non trovava ancora spazio nell'immaginario comune, e la maggior parte delle pizzerie aveva un menù per così dire "standard": senza mozzarella di bufala, pomodori di San Marzano e cipolle di Tropea ma che includeva i "soliti" ingredenti, spesso sottolio, a comporre sempre le stesse ricette.


E non esistevano "farine di kamut", "pizze bianche" e "pizze rosse" (ad eccezione della marinara), ma si ordinava la capricciosa, la quattro stagioni, la cotto e funghi. Non ho ricordi nemmeno della Gorgospeck o della Patatosa, anzi, abbinarci un tubero era visto come una una stravaganza tutta americana. Forno a legna? Pizza "napoletana"? Macché: il tutto veniva cotto in un normale forno elettrico, e la cena si concludeva immancabilmente a suon di dessert - industriali - della Bindi.

I profiteroles della Bindi, un classico di ogni pizzeria anni 80
immagine da bindidessert.it

E la migliore descrizione di quei tempi viene dal blog di Lorenzo Biagiarelli:
"La serata, in cui non si passavano due ore a parlare della pizza ma si discorreva dei cazzi propri, della settimana e della Juve. La serata in pizzeria è finita quando la pizza è diventata l’unica protagonista, il pizzaiolo un sacerdote e la degustazione una liturgia."


In quell'epoca priva di "pizze gourmet", il mio rifugio era la pizza al prosciutto cotto: primo perché si trovava ovunque, secondo perché ero sicuro che l'abbinamento mi piacesse. Perché rischiare con ingredienti che non conoscevo?

A volte preparavo la pizza Catarì con la mamma, un "rito" al quale mi sottoponevo solo se mi fosse stato preparato un cappello da cuoco con due A4 tenuti insieme con lo scotch. Ma lì era diverso, i prodotti li vedevo con i miei occhi, ed ecco perché abbondavo con wurstel, olive e perfino acciughe, mentre in pizzeria? Che ingredienti sarebbero stati? Meglio non sbagliare, e via con la solita pomodoro-mozzarella-cotto.

La pizzeria Due Colonne di Venezia
immagine da tripadvisor.it

Questo avveniva a Venezia: sia coi miei, quando cenavamo nella Pizzeria Due Colonne in zona San Polo, sia durante gli innumerevoli compleanni ai quali ero invitato.
Fu proprio con i miei compagni di classe che vidi una scena che mi fece definitivamente ancorare nelle mie convinzioni: un bambino piuttosto vivace (lo stesso bullo con cui scambiavo le Ranoplà e che fui costretto a colpire con il righello - come ho raccontato in "Topolini, Kombattini, Bim Bum Bam") aveva ordinato la pizza al crudo, a altro non faceva che deglutirne le fette per poi tirarle fuori dalla gola e metterle davanti al viso degli altri. La vista del prosciutto così molle, viscido e intriso di saliva mi fece pensare a quanto più buono fosse il cotto, più secco e di gran lunga più appetibile.


Oggi la pizza al cotto mi dà un'idea fin troppo blanda e le preferisco creazioni più ricche, ma per tutta la mia infanzia è stata l'unica pizza che prendevo, per non sbagliare, per essere sicuro che alla fine l'avrei mangiata.

Una pizza al prosciutto cotto: un classico della mia infanzia
immagine da tripadvisor.it

Anche voi avete notato una differenza tra le pizzerie "attuali" e quelle "di una volta"?
Qual è stata la pizza che ha caratterizzato la vostra infanzia?
Scrivetelo nei commenti!

Nino Baldan



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19 commenti:

  1. Non so se conosci la pizzeria “La taverna “ a Mirano.
    Penso sia stata la mia prima pizzeria.
    E ti dirò di più, da ragazzino ero pure delicato sul mangiare .
    Mia mamma mi raccontava che sono cresciuto a formaggini Susanna e panini con il prosciutto cotto!
    Il prosciutto era l’unico derivato della carne che mangiavo.
    Neppure le verdure .
    In pizzeria della pizza mangiavo solo i crostoni di pane del bordo anche mezzi bruciacchiati
    Finché dopo parecchi anni per sbaglio ho mangiato un crostone che aveva un po’ di pomodoro e da lì ho cominciato a mangiare la pizza per intero.
    Anch’io rigorosamente al prosciutto cotto.
    La pizza era cotta nel forno a legna ed era buona.
    Adesso che poi son diventato onnivoro ... la carne resta ancora abbastanza ai margini della mia dieta (tra una bistecca al sangue e una pizza l’acquolina in bocca mi viene per la seconda) la pizza al prosciutto non la prendo più preferendo altre combinazioni più appetitose.
    Infine meglio le pizze di oggi a quelle di ieri.
    Poi il risultato dipende sempre dalla pizzeria e quanto seriamente lavorano.
    Ciao

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    1. Ciao Max! Quella pizzeria la conosco per sentito dire, ma non ci sono mai stato... da piccolo isolano :) era piuttosto raro muovermi in Terraferma: tutti i posti dove andavo erano sempre qui nel circondario...
      Ma anch'io ero "delicato" nel mangiare, e certe pietanze "non mi piacevano" solo perché non me la sentivo di affrontare sapori nuovi :D

      E concordo che le pizze di oggi sono meglio di quelle di ieri: ingredienti freschi, di miglior qualità e maggior attenzione al prodotto... all'epoca quello c'era e quello dovevamo tenerci :)

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    2. La Taverna certo che me la ricordo, ci andavo da bambino e ci vado tutt'ora..è veramente un bel posto e fanno pizze veramente buone, oltre che altre leccornie :)

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    3. Confermo.
      Ho sempre mangiato bene , anche se chiaramente la magia di quegli anni non l’ho più ritrovata.
      Ma l’importante son le pizze -:)
      Ciao

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  2. Terribile il ricordo del crudo cacciato via dalla gola... :S
    Anche io preferivo, da bambino, il cotto al crudo, sulla pizza. Mi dava fastidio il crudo... cotto, ossia riscaldato. Oggi no, mangio tutto.
    Allora, io adoro la pizza, tipo Tartarughe Ninja. La mangio sempre.
    Ovviamente mangiata sin da piccolissimo, perché c'è sempre stata l'usanza anche dei tranci di margherita o bianca con patate e rosmarino.
    Ma la mia preferita, che ordinavo sempre nelle pizzerie/ristoranti, era la quattro formaggi. Oppure la diavola. Oggi infatti mischio le due cose, facendomi fare una quattro formaggi rossa con salame piccante... ahah! :)

    Comunque, io già da piccolo trovavo la margherita con la mozzarella di bufala, ma perché ero in Puglia dove la materia prima non manca.

    Moz-

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    1. Mangiavi salame piccante da bambino? :O io no, anzi, se me l'avessero dato avrei urlato :D
      Ti dirò di più: "mangiare piccante" lo collegavo a fumare, a bere alcol, a qualcosa di "adulto" e in qualche modo "sbagliato". Ma sarà stato per tutti quei riferimenti al Diavolo e all'Inferno - che un bambino che studiava dalle suore non poteva di certo accettare ;)

      Effettivamente la mozzarella di bufala in Puglia non poteva mancare neanche nell'era delle pizze sottolio :D

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    2. Pensa, io la prendevo proprio per il piccante e... PER IL NOME, sono sempre stato più dalla parte dell'Avversario che da quella del giudeo XD

      Moz-

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    3. No, io vivevo la religione in modo "totale" e certe cose, da piccolo, avevo paura anche solo a pensarle! :) tranne quella volta che, "per provare", scrissi la parola DIAVOLO con un pastello a cera sotto al tavolo...nessuno sapeva che la scritta fosse lì, né che l'avessi fatta io, così se il maligno si fosse manifestato nessuno avrebbe dato la colpa a me :D

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  3. La mia pizza era la 4 formaggi!!! Ora che devo stare un po' a stecchetto opto per una ricotta e spinaci, come vedi non ho gusti molto strani neanche ora :)

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    1. La quattro formaggi ho iniziato a ordinarla dai 13/14 anni in su: prima avevo quasi paura ad assaggiarla :D In questo assomiglio un po' a Moz: quando la prendo, la "arricchisco" sempre con un insaccato (anche se non salame piccante, ma pancetta o speck).

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  4. I ricordi più belli li ho con quella fatta in casa da mia madre e le mie zie.
    A noi piccoli davano piccoli spezzoni da impastare e ce li facevano infornare con le nostre mani.
    Ricordo che stavamo lì davanti al forno anche per mezz'ora ad aspettare, per tastare con il gusto il risultato.

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    1. Infatti, anch'io che ho vissuto quei momenti posso dire che non c'era niente di meglio di sentirsi cuochi :) e allora volevo metterci sopra di tutto, proprio come quando ordinato i gelati "con tutti i gusti" :)

      Mentre in pizzeria oltre al cotto non "osavo"... Si vede che in casa gli ingredienti li toccavo con mano e mi infondevano più fiducia :)

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  5. Per me la pizza è ancora quella raccontata da Biagiarelli, senza dubbio!
    Basta che la pizza sia mangiabile, poi se è lunga o sottile, alta o bassa, che mi frega!
    E per me la pizza è sempre..Margherita.
    Da piccolino inizialmente mangiavo la "fornarina" (altrove la chiamano pizza bianca o ciclista) poi mi innamorai..della Margherita.
    Sai cosa "manca": quelle tovaglie di plastica che si usavano una volta..che alla fine le trovavi in tutte le pizzerie..si impregnavano dell'odore della pizza.
    ps l'immagine del bullo è terrificante 😁

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    1. Come ho dato ragione a Max sul fatto che la pizza di oggi sia oggettivamente più buona, concordo con te che un tempo, quando non si dava così importanza al cibo, forse ce la godevano di più :)

      Non essendoci i social network, la pizza si tramutava nell'unica occasione settimanale per raccontarsi le cose, ridere, tenersi aggiornati...si ordinava il solito piatto di patatine/olive ascolane, una bibita e la pizza: un contorno perfetto per una serata di convivialità.

      Oggi forse tutti sanno già tutto, ed è la pizza in sè a diventare l'argomento di conversazione: "io l'ho già ordinata a Milano", " secondo me i pistacchi si abbinano bene" e via discorrendo :)

      P.S. quella del bullo col prosciutto è stata una delle scene più orripilanti di tutta la mia infanzia XO

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    2. Mi sento felice nell'avere ancora "la pizza" come mezzo di aggregazione 😁. E poi, per me, a telefono rigorosamente chiuso!

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  6. Romagnolo di dove?
    Io ricordo che nei primi anni 2000 una pizza Margherita nelle pizzerie bolognesi (quelle economiche) costava 3,10 euro

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  7. Si ma erano quelle pizzerie low cost 😁, però alla fine era una pizza normale, discreta..non certo una pizza gourmet, ma bastava per placare la fame ed evitarci di cucinare una sera.
    Ah quindi riminese, come me, io sono di Novafeltria!

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  8. Grazie Riccardo per la risposta... :) anch'io quando penso a quel periodo sono sempre nel dubbio, non sapendo se ci si riferisse alle lire o agli euro :)

    A Venezia però non ricordo siano mai costate così :( ho in mente 6.000 lire per la margherita, ma potrei benissimo sbagliarmi...

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  9. A Venezia la prima pizzeria negli anni '60, la Conca d'Oro di campo ss.Flippo e Giacomo, gestita da 2 fratelli siciliani che hanno portato a Venezia anche l'amaro Averna, mai mangiata più una pizza così buona, ma una volta sopra ci mettevano anche l'origano e un filo di olio quando usciva dal forno. Altra ottima pizzeria, la Sacrestia, poco distante.
    In seguito, ottima Vesuvio e quella in Ghetto... ora ovunque quelle specie di pizze gourmet o con la bufala piena di acqua...

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