Ghiaccioli: i vostri gusti preferiti (degli anni '80, '90 e di oggi) | Nino Baldan - Il Blog

2 luglio 2020

Ghiaccioli: i vostri gusti preferiti (degli anni '80, '90 e di oggi)

Ghiaccioli e i gusti degli anni '80, '90 e di oggi

Dopo il successo del post sui gelati, rituffiamoci nelle memorie parlando di ghiaccioli: ci lasciavano la bocca buona e ci toglievano la sete, soprattutto nelle giornate più afose. Quali erano i gusti preferiti di quando eravamo piccoli? E quali invece prediligiamo ora che siamo cresciuti

Come di consueto inizierò io, e la narrazione non può che iniziare nella ridente Venezia a cavallo tra gli anni '80 e '90.

"Ogni bar di Venezia esponeva uno o più cartelloni dei gelati, i più forniti appendevano anche quelli delle torte. Non ho idea di quanti frighi abbia visitato nella mia infanzia: tutti orizzontali, tutti foderati di brina e tutti straripanti delle scatole di cartone che ospitavano i prodotti. E sempre in compagnia dei gestori, che non volevano che i bimbi ci mettessero le mani da soli".
("Topolini, Tombattini, Bim Bum Bam" - capitolo 12: "I gelati")

Nonostante ci fossero prodotti più appetibili, i ghiaccioli (o "stick" come li chiamiamo qui) ricoprivano un ruolo importante sia sui cartelloni che all'interno dei frighi. Quand'era troppo caldo, quando non si aveva voglia di cimentarsi in un cono o in una coppetta, la loro freschezza era un sollievo per ogni bambino.
E costavano pochissimo: nel 1990 la Algida/Eldorado li vendeva a 350 lire ed erano disponibili quattro gusti, limone, arancia, amarena e menta. Ma quando si parlava di ghiaccioli, l'unico e imprescindibile gusto rimaneva sempre quest'ultimo: menta, lo stick per antonomasia.


Ghiacciolo Freddolone della Algida / Eldorado del 1990
immagine da daftbunziblogger.blogspot.com

Quello che mi fece estendere le mie preferenze fu la scoperta di un chiosco veneziano che vendeva solo ghiaccioli.

"Ero con la nonna materna in Barbaria de le Tole, arteria residenziale dl Sestiere di Castello con un ufficio postale, un'edicola ma soprattutto lo storico banchetto di ghiaccioli dove la signora, prima di porgere il prodotto, lo intingeva nell'acqua".

("Topolini, Tombattini, Bim Bum Bam" - capitolo 6: "Le sorprese Kinder")

Barbaria de le Tole a Venezia dove sorgeva il banchetto dei ghiaccioli
Dove sorgeva l'attività

Ne avevo già parlato anche qui, e la presenza di numerosi gusti "insoliti" tra cui l'azzurro "anice" e i deliziosi "panna" e "cioccolato" mi diedero la spinta per provarli tutti. Anzi: decisi che mi sarei cimentato anch'io nella produzione casalinga e insistetti con mia madre affinché mi comprasse gli appositi stampi per il freezer. Avrei sognato di inserirci il bastoncino di legno, ma nel negozio di casalinghi dietro campo Santi Apostoli trovammo solo quelli con la base in plastica che faceva da impugnatura.

Ci recammo quindi alla Bottiglieria Colonna di San Lio dove riuscii a farmi prendere tre bottiglie di sciroppo Fabbri, una più colorata dell'altra: arancia, amarena ma soprattutto menta. Ne avrei volute di più, avrei voluto emulare in tutto e per tutto l'attività della signora, ma per non gravare eccessivamente sul bilancio famigliare mia madre acconsentì solo per quelle.

Sciroppi Fabbri utilizzati per i ghiaccioli
immagine da sciroppifabbri.it

In men che non si dica iniziai la mia produzione, insistendo con i parenti perché provassero i miei ghiaccioli; in poco tempo abbandonai la troppo dolce amarena ma anche l'artificiosa arancia - che allungata con l'acqua ricordava il sapore del Biochetasi che si dava ai bambini contro la nausea.

Forse influenzato dall'ecologismo di "Topolino", ero convinto che lo zucchero che si incrostava intorno al tappo fosse composto da semi e che una volta piantati avrebbero generato una pianta; mia madre frenò il mio entusiasmo con una semplice risata. Un'altra disillusione arrivò qualche mese più tardi, quando in un bar mi fu servita per la prima volta un'acqua-e-menta trasparente. "Ma la menta non è verde?": questa volta a distruggere le mie convinzioni ci pensò mio padre.

In quel periodo scoprii per caso "la Frulleria" Ciquita: erano stick con frutta vera a pezzetti che divennero il mio chiodo fisso per qualche estate; tra i gusti ricordo fragola, banana e un mix tra i due sapori divisi in verticale. Erano venduti dalla Motta, ma ne esisteva anche una versione Algida chiamata "Fruit & Fruit".

Pubblicità dei ghiaccioli ''La frulleria'' Chiquita (1988)

Nel 1994 impazzii per il ghiacciolo "Lipton Ice Tea" alla pesca e al limone - ma fu principalmente perché lo collegavo al wrestling, vista la presenza nello spot del mitico Dan Peterson.

Pubblicità del ghiacciolo "Lipton Ice tea" con Dan Peterson (1994)

Nonostante tutto, il mio stick preferito resta quello alla menta, al quale ho successivamente affiancato il gusto limone: gli unici in grado di dissetarmi senza lasciarmi in bocca un sapore troppo dolce, medicamentoso o che mi obblighi a ricorrere a una fontana.

Ghiaccioli al limone e alla menta
immagine da sempliceveloce.it

Alcune marche proponevano anche il sapore "cola", che non ho mai sopportato per la mia avversione per l'omonima bibita, e sorridevo quando mio nonno mi parlava degli stick di quand'era giovane: al tamarindo, alla cedrata, alla granatina o all'orzata, domandandomi di cosa avrebbero mai potuto sapere.

E voi? Quali sono i vostri ricordi d'infanzia associati ai ghiaccioli?
Ma soprattutto: quali erano e quali sono ora i vostri gusti preferiti?
Scrivetelo nei commenti!


Nino Baldan


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34 commenti:

  1. Eccomi, ora tutto ok.
    Per quanto riguarda il post il mio gusto preferito ê limone, tamarindo e menta.
    Saluti belli.
    sinforosa

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    1. Bentornata e grazie per il tuo feedback sui commenti! :)
      Stavo provando ad "alleggerire" il codice ma qualcosa non è andato per il verso giusto...

      Su limone e menta concordiamo, ma il tamarindo... ammetto di non averlo mai assaggiato :D
      Da piccolo ne ero curioso ma al tempo stesso "spaventato": e se poi non mi fosse piaciuto? E se fosse stato come le caramelle al rabarbaro che mi fecero sputare e tossire per mezz'ora?
      E ti dirò la verità: i ghiaccioli al tamarindo non ricordo di averli mai visti... Da te si trovano ancora?

      Ciao e a presto!

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  2. Quando ero piccola mi piaceva tantissimo il ghiacciolo all'anice, di cui al momento non ricordo nemmeno più il gusto. Ricordo che mi piaceva anche il gelato al puffo, quindi sospetto che mi piacesse più il gelato blu del gusto :)

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    1. Ciao Federica!
      L'anice da me era un gusto "raro" (o comunque meno comune di menta, limone, arancia, amarena) e forse fu quello, insieme al suo colore, a spingermi a provarlo :) All'epoca lo trovavo simile alla liquirizia, ma da adolescente presi una "stomacata" di sambuca e mi cadde un po' in disgrazia...

      Certo, non ai livelli del chinotto: per colpa del Montenegro non riesco più a sentirne l'odore :(

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  3. Come ho scritto altre volte, vicino a casa mia c'era una fabbrichetta di ghiaccioli, e ci facevamo dare a pochissimo uno scatolone pieno di "stick"! Il mio preferito? quello al limone!

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    1. Ciao Fabrizio!
      Il tuo commento mi ha doppiamente incuriosito:
      1) da "riscopritore" delle attività storiche ti chiedo se quella fabbrichetta esista ancora e quale fosse il suo nome :)
      2) la parola "stick" è in uso anche da te? Quale potrebbe essere la sua origine? Ma soprattutto: fino a dove è conosciuta? Nei confini della provincia? O anche nel resto del Veneto? :)

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  4. Bellissime suggestioni risvegliate da questo post, caro Nino! Forse i ghiaccioli ancor più dei gelati sono l'estate per antonomasia, coi loro colori accesi, la loro freschezza, la loro semplicità. Mi ricordo quelli He hai citato, e lo spot dello 'stick' Chiquita col suo ritornello incalzante mi ha fatto riaffiorare bei ricordi. Ecco, questo tipo di ghiaccioli io li colloco a metà tra quelli per così dire basic (menta, limone, arancia, ecc.) e i gelati veri e propri: infatti erano più sorbetti, contenenti latte, che meri ghiaccioli. In questa terra di mezzo collocherei anche un mitico tris di gusti che adoravo negli anni 80 e primi 90, erano quelli della Eldorado al gusto Cola, con un ripieno morbido al limone, al gusto limone con un interno morbido al cedro, e al gusto panna e fragola. I primi due avevano una forma particolare, con la sommità a punta anzichè arrotondata. Poi altre varianti sfiziose che mangiavo, rispetto al mero ghiacciolo, erano degli 'stick ' credo Algida al gusto Tropical, con dentro dei pezzetti di ananas (avevano lo stesso gusto del succo Santal). E pure io compravo i ghiaccioli al chioschetto in Barbaria de le Tole, chioschetto che scoprii veramente solo quando inizia a frequentare la zona con le scuole medie. Prendevo sempre i gusti 'lattiginosi', crema o cioccolato, e mai quelli base (menta, limone, ecc.). Poi per il resto negli anni 80 impazzito per lo Steccalecca (o Liuk) che rientrerebbe anch'esso nella terra di mezzo dei sorbetti (al limone) con la particolArità dello stecchino di liquirizia. E in ambito domestico, negli anni 80 e 90 noi in famiglia nei mesi estivi facevamo largo uso di sciroppo di menta col quale mia mamma confezionava ghiaccioli di piccolo formato (con il bastoncino in plastica)e anche delle granite che altro non erano che una acqua e menta ghiacciata, alla fine, da scavare col cucchiaino. Sì, comunque direi che nell'àmbito del supertradizionale, i miei gusti preferiti allora e oggi restano menta e limone.

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    1. Grazie Francesco!!!
      Hai colto il punto :D la mia idea iniziale era di parlare solo di "ghiaccioli" propriamente detti e di tralasciare i prodotti più "elaborati" che ne condividono la forma... Ma in effetti, se ho inserito i gusti "lattiginosi" del chiosco in Barbaria, perché non ricordare "la Frulleria" Chiquita e soprattutto il "Lipton Ice Tea"? ;)

      Così però stavo spaziando sui gelati "commerciali"...e ho deciso di "darmi un freno" (o in questo momento starei ancora scrivendo :))

      I "ghiaccioli" bigusto della Eldorado li ricordo anch'io!!!
      E' sopravvissuto solo il Lemonissimo (che ha cambiato forma) ma all'epoca ce n'erano tante varianti: il Magic Cola, il Mister Orange e qualche anno prima anche il Dalek, un curioso abbinamento tra mirtillo e fragola che ho scoperto solo tramite ricerche... E avevo totalmente rimosso che anche il Fior di Fragola avesse quelle sembianze (o forse ero troppo piccolo per ricordarlo).

      Anch'io ho preso qualche volta il Liuk (o Steccalecca), curioso dell'abbinamento liquirizia-limone di cui mi parlava sempre mia madre :D

      P.S.: ricordi quando chiuse il banchetto degli "stick" in Barbaria de le Tole? Da un certo punto in poi non lo vidi più... :(

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    2. Ahahahah giusto, Nino! Bisogna un pochino circoscrivere il campo, altrimenti tra varianti più o meno ghiacciate non si finisce più 😁Il Dalek vagamente lo ricordo, sorta di chimera mai vista realmente... Mi ricordo quando chiuse il chioschetto, probabilmente erano i primi anni 90, io ho finito le medie nel 1991 e se non erro il chiosco esisteva ancora, poi successivamente passando lì in zona di pomeriggio, in estate, non lo vidi più.

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    3. Neppure io ho mai visto il Dalek... la mia passione per il "vintage" mi ha spinto a fare delle ricerche e così l'ho trovato :) come quando sfogliavo Topolini e cataloghi Lego di 4/5 anni prima e rimanevo per ore a fantasticare :D

      Grazie per la tua testimonianza sul chioschetto :( in effetti sparì senza lasciare traccia, dando il "la" al progressivo impoverimento di Barbaria de le Tole (culminato con gli addii all'ufficio postale e alla Libreria Francese...)

      Per questo bisogna supportare i "cimeli storici" come il chiosco a forma di gondola di Riva degli Schiavoni: rappresentano gli ultimi strascichi della nostra infanzia... ma soprattutto di una Venezia che non c'è più.

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    4. Bravissimo, ormai sono talmente pochi i 'reperti' di epoche andate, che, se se ne ha la possibilita, è bello e giusto promuovere e salvare le ultime tracce di attività e imprese autoctone. La Barbaria è una zona che amo molto, ogni tanto ci passo ed è malinconico vedere che anche lì tutto è desertificato e vuoto di vita. Addio al chioschetto, addio,alla libreria francese, addio all'edicola, addio alle poste, ecc.

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    5. Tra l'altro, a proposito di gelato o ghiaccioli vagheggiati, sognati, e mai visti in concreto perchè rari appartenenti ad epoche precedenti alla nostra, mi è venuto in mente questo: in Salizada dei Greci c'era il bar da Aurelio forse fino al 2005/6 (esiste ancora un bar, lì, ma di tutt'alteo genere, e mi pare si siano giá succedute due o tre gestioni diverse, da allora), che aveva i gelati Algida. Il gestore era un Signore un pochino demodè e molto gentile, uno dei pochissimi che, quando entravi per comprare un Cornetto o uno stick, ti diceva di servirti pure da solo dal freezer, e così era anche divertente pescare dagli scatoloni del congelatore orizzontale il gusto prescelto 😊A parte questo, a delimitare i tavolini sul plateatico esterno, c'erano dei cartelloni pubblicitari in latta/metallo risalenti addirittura ai primi anni 70, a occhio e Croce, con illustrati dei formati di gelati giá allora fuori commercio, come il Paiper (mi pare scritto proprio così) e lo slogan 'Vogliamo l'estate più lunga, vogliamo più Paiper', con uno sfondo di ragazzi e ragazze davanti ai quali si stagliava la figura di una giovanissima Patti Pravo (o forse una sosia.,.😅). Bene, io, sarò stato in prima o swconda elementare, un giorno rincasando da scuola, non so bene come o perché ma caddi rovinosamente finendo con lo zigomo sopra l'occhio addosso allo spigolo del cartellone...mi procurai un taglio con conseguente cicatrice,,,

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    6. Mamma mia! Il PAIPER!! L'avevo visto anch'io: non in quel bar - che non frequentavo perché "fuori zona" - ma nei giornali e nelle riviste "vintage"!! Prova a cercarlo su Google: troverai proprio il cartellone che ricordi (e a quanto pare c'era DAVVERO Patty Pravo :)).

      Anch'io fin da piccolo ho sempre provato più interesse per le cose "scomparse" che per quelle "attuali": ricordo quant'ero affascinato dai racconti sulla Fiesta alle mandorle, dai cartelloni arruginiti "Alemagna" di Fiera di Primiero e da un incarto di un Calippo all'arancia (che non esisteva più da anni) che vidi in una grata.

      P.S.: ma eri caduto sul cartellone perché ti eri avvicinato per osservarlo? :)

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    7. Ahahahah no, non per osservarlo,Nino, mi sa che stavo correndo e sono inciampato, sbandando tutto sulla destra e atterrando sul cartellone 😁Vero, a quanto pare era la vera Patty Pravo! Hai toccato un tasto altrettanto interessante, poi, quello dei gelati nelle località di vacanza, dove si potevano trovare insegne più vecchie di quelle che vedevamo in città, o addirittura marche (in epoca di scarsa o anzi inesistente globalizzazione) locali mai sentite prima (mi ricordo nellaprima metà degli anni 80 dei gelati in Toscana di un marchio del luogo, piuttosto scadenti...).

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    8. Un'altra marca "minore" la ricordo vagamente a Cornuda - nel bar dove si fermavano per la "sosta" gli autobus Brusutti :)
      Sarebbe interessante ricostruire un archivio "storico", suddiviso per anno, di tutti i cartelloni di tutte le ditte di gelati (conosciute e non)...perché online si trova qualcosa ma purtroppo non tutto!

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    9. Bisognerebbe rivolgersi alle aziende chiedendo di accedere ai loro archivi :)

      Ma penso sia più difficile di quanto si creda: la Algida aveva ripubblicato alcuni suoi vecchi cartelloni ma tempo dopo non li ho piú ritrovati :( saranno scadute delle "collaborazioni" e dei "diritti" su alcuni prodotti?

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  5. Il Fiordifragola, ma bene o male anche Lemonissimo o quello al gusto Cola mi andavano più che bene comunque.
    Appuntamento quotidiano delle 16 nei pomeriggi estivi, prima o dopo, qualsiasi gioco stessi facendo fuori casa ( che fossero partite di calcio o altro oppure partite ai videogames al bar ).

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    1. Il Fior di Fragola lo adoravo (e lo adoro tuttora) :)

      Non ne ho parlato perché, come dicevo a Francesco, non volevo avventurarmi troppo nei gelati confezionati o ci sarebbe stato da scrivere per giorni!... :P

      P.S.: tu lo ricordi con la forma odierna o con quella "allungata"?

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    2. Un flash della memoria...mi sa che inizialmente anche il fior di Fragola aveva la forma allungata con la parte superiore a punta...

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    3. Confermo: nei vecchi cartelloni trovati in rete aveva proprio quella forma! :)

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    4. Aveva una piccola protuberanza, ma non proprio a punta.

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    5. Sì, come quella del Lemonissimo intendo :)

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  6. Ciao, forse te ne ho già parlato: da ragazzino impazzivo per il ghiacciolo all’amarena.
    Ma in famiglia nessuno pensava avesse quel nome e quando lo chiedevo lo chiamavo quello rosso!
    E mi tornavano con uno schifoso ghiacciolo alla fragola che ho sempre detestato.
    La carenza di amarena in gioventù l’ho recuperata nell’adolescenza ma ormai quando riesci ad ottenere /conoscere finalmente il gusto dei tuoi sogni..ti diventa stomachevole .
    Non lo disdegno ma in effetti lo sciroppo all’amarena non è poi così dissetante e spesso sostituisco con ghiacciolo al limone o all’anice.
    La menta non mi ha mai fatto impazzire la preferisco come bevanda sciolta nell’acqua.
    Ho letto un po’ di commenti sopra, il Liuk esiste ancora.
    Ciao

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    1. Ciao Max!
      Anch'io avevo un debole per l'amarena :) nei gelati impazzivo per il gusto "spagnola" e facevo "aggiungere" l'amarena Fabbri alle mie coppe per renderle più "complete" :)

      Immaginavo fosse lo stesso per i ghiaccioli... ma in quel caso il sapore mi "stomacava" e gli preferivo gusti più "freschi" e "dissetanti" come menta, limone e talvolta anice! Probabilmente nella mia testa esisteva una dicotomia tra GELATO e GHIACCIOLO: il primo doveva essere un "alimento completo"...il secondo quasi "una bibita" :D

      A proposito del Liuk, ne ho vista ieri una versione "primo prezzo" alla Conad :)

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  7. Ah..manco i ghiaccioli multigusto mi son mai piaciuti.
    Ciao

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  8. Ciao Nino, non ci conosciamo ma ho seguito la tua live con Michele Posa perché grande appassionato di wrestling. Ho scoperto che tu eri quel "Crusher" che io e mio papà (forse lo conoscevi pure, è l'autore di venessia.com e si è spento recentemente) prendevamo in giro perché ai tempi la mia idea di wrestling era gente del tipo Lex Luger, Scott Steiner e Bill Goldberg. Avevo 10 anni. Bell'articolo, nostalgico.

    Riguardo al post, direi che il mio favorito era il Calippo Fizz, terribilmente artificiale, ma nella bocca di un bambino curioso come ero io, era il massimo. Direi, differente. Un sapore alla coca cola finto con effetto frizzante. Poi lo hanno ritirato dal commercio, chissà cosa ci mettevano!
    Un altro era quel ghiacciolo a palline verdi ghiacciate, stranissimo! E pure quello ritirato, si chiamava Solero Shots. Infine come non scordarsi del Liuk, dai miei amici e, di conseguenza, da me, sempre pronunciato malissimo (liquic). Ma quello che in assoluto amavo di più erano le granite fatte dal baracchino che passava per le spiagge di Punta Sabbioni, soprattutto la combinazione "menta orzata" ma pure "passione fruit". Ironia del destino, sono finito a vivere in Perù, dove il "passion fruit" o "maracuyá" è facilissimo trovarlo, ed è incredibilmente acido, anche se non si direbbe, dopo aver mangiato quella granita. Infine, solo per citare la strana passione di mia fidanzata: lei ama, adora, è estremamente golosa di granita.... Senza nessun sapore! Solo ghiaccio triturato!

    Un saluto Nino.

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    1. Ciao Marco, piacere!
      Il mondo è davvero piccolo :) sono ancora sconvolto per tuo papà... :( non l'ho conosciuto ma qualche volta ci sentivamo su internet: a Venezia era un'istituzione e la sua creatura (Venessia.com) lo ricorderà per i decenni a venire! Ti dirò di più: i suoi pezzi "goliardici" sono stati di ispirazione per molti post che ho pubblicato sul Blog! :)

      Passando al wrestling: mi fa piacere che anche tu ne sia appassionato! Anzi, mi meraviglia il fatto che una federazione "piccola" come la ICW del 2002/2003 fosse conosciuta anche al di fuori degli "addetti ai lavori".
      Sono ONORATO che anche voi abbiate preso in giro Crusher perché era proprio quello il mio intento :D SAPEVO di non avere nè il fisico nè la tecnica per "aspirare al top"... così mi inventai un personaggio buffo, cabarettistico, ridicolo... A differenza di altri che "giocavano" a fare i "distruttori" con maglietta nera, pantaloni della tuta e musica metallara, io provavo a lasciare qualcosa agli spettatori: molti si ricordano più dei miei capelli biondi, del mio succo di frutta e dei miei proclami farneticanti che di tanti si sentivano "superstar" ;) Ho scritto anche un libro che parla di quel periodo e di quando nella palestra Cavanis dell'Accademia furono poste le basi per la prima federazione italiana: lo trovi su Amazon anche in formato Kindle :P

      Passando ai ghiaccioli...evidentemente associavi il nome "Liuk" alla liquirizia e involontariamente gliela inserivi :)) Il Calippo Fizz lo ricordo anch'io, e prima della cola c'era anche al limone! Non l'ho mai amato perchè odiavo le bibite gasate...in rete circola la voce che le parti frizzanti fossero addirittura cancerogene, ma non esistono fonti certe sull'argomento...

      Il Solero Shots ammetto di non averlo mai provato... mentre per le granite probabilmente mi hai anticipato, poiché era mia intenzione dedicare un post anche a quell'argomento :D
      Come si possono dimenticare quelle del Gran Viale al Lido con le mille bottiglie di sciroppo diverso? :)

      Ma ne parleremo più avanti! Spero che il Blog ti piaccia, che ti abbia riacceso tanti ricordi di Venezia e che continuerai a sintonizzarti anche dal Perù :)

      Un saluto e un abbraccio
      Nino

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    2. Grazie per la risposta! Si, sono in Perù, ma dopo 4 anni in Sudamerica sono un po' stanchino e, se sopravviviamo alla Pandemia, ci stiamo motivando per tornare in Italia. Quindi,se capita ci possiamo andare a bere qualcosa, parlare di Wrestling ecc. Il blog lo leggo spesso perché pure io sono un nostalgico, anche se sono dell'88, così come ho seguito la live di Posa.

      Riguardo l'ICW ricordo che mio papà un giorno mi sorprese dicendo "guarda, esiste anche il Wrestling in Italia!". Ed aveva scaricato una clip dove "sfidavi" non ricordo chi (credo, Frost) dicendo "Io sono Crusher!" E ricordo che mi mettevo in giro per casa imitandoti, ma con lo scopo di prenderti in giro perché non era lontanamente paragonabile alla mia idea di wrestler americano muscoloso e carismatico. Bei ricordi. Mio papà mi introdusse al Wrestling, chissà se mai ti ha riconosciuto come quel Crusher!

      Un saluto,
      Marco.

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    3. Volentieri, Marco! :)

      Bellissima storia comunque quella di tuo papà, del wrestling e di Crusher... Davvero, chissà se ha mai saputo che il Nino che scriveva delle attività scomparse e che catalogava i souvenir degli anni '70, '80 e '90 fosse lo stesso Crusher che tanto vi faceva ridere :)

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