Il vostro presepe (del passato e del presente) | Nino Baldan - Il Blog

21 dicembre 2019

Il vostro presepe (del passato e del presente)

Maria, Giuseppe e Gesù bambino all'interno di un presepe di Natale

Dopo aver parlato di panettoni, pandori e degli alberi di Natale, eccoci con un altro post dedicato alle Feste, stavolta incentrato sul presepe. Lo fate? L'avete fatto?

E come le altre volte, inizierò io raccontandovi la mia esperienza.

Avendo frequentato l'asilo dalle suorefin dalla tenera età il presepe (o "presepio", come lo chiamavamo allora) è stato parte integrante dei miei Natali. Ogni anno ne veniva allestito uno, se non sbaglio, vicino all'ingresso, ma quello che ha da sempre monopolizzato i miei sogni si trovava nella Chiesa dei Frari, a Venezia.

La prima volta mi ci portò mia nonna, e rimasi subito sbalordito davanti a quella che era a tutti gli effetti una meraviglia della meccanica e dell'automazione. Gli artigiani lavoravano, la fontana scorreva e le fiammelle si animavano, con un costante ciclo giorno-notte cadenzato da effetti di luce e variazioni nella colonna sonora.


Manco a dirlo, ne rimasi talmente impressionato che sognai di ricostruirlo in casa, ma i mezzi a mia disposizione mi fecero presto propendere per una versione più limitata. Lo spazio che decidemmo di destinargli si trovava in quella che sarebbe diventata la cameretta di mio fratello, ma che a quei tempi dormiva ancora con mamma e papà.

Prendemmo un tavolo e ci mettemmo una carta increspata marrone per simulare le rocce, oltre a un'ulteriore sfondo con la luna e le stelle. Creammo un lago semplicemente appoggiando uno specchio e contornandolo di sassolini. Le statuine si compravano in cartoleria, e dopo aver acquistato i personaggi principali feci incetta di pastori, pecorelle e artigiani vari. Gesù si trovava su una culla circondata da raggi, che alla prima caduta si ruppero e dovetti aggiustarli alla meglio con la colla.
In quell'epoca si vendevano chili di muschio, vero, da applicare al set. Ma non mi limitai a quello: mia madre cosparse il terreno di farina gialla di mais per simulare la sabbia, alla quale aggiunsi quella bianca per riprodurre la neve.

Muschio per il presepe
immagine da holyart.it

Lo ripetemmo per qualche anno, fino a quando la mia scuola elementare (sempre delle suore) lanciò un concorso per la realizzazione del presepe più bello. Con i miei genitori mi misi al lavoro per dare vita a qualcosa di "diverso" e di "minimalista": tagliammo dai flaconi di detersivo le figure della Madonna, di San Giuseppe e di Gesù Bambino e le posizionammo una davanti all'altra. Non vinsi, ma quell'evento coincise per me con la fine del presepe: dal Natale successivo non lo facemmo più, concentrando ogni attenzione sull'albero in salotto. D'altronde, mio fratello stava crescendo, aveva bisogno di una stanza, e di spazio dove poterlo metterenon ce n'era più.

Da qualche tempo ha aperto a Venezia un chiosco di souvenir che a novembre cambia volto, specializzandosi in statuette e accessori per presepi - compresi mulini e fontanelle funzionanti. Si trova a San Giovanni Grisostomo dove un tempo c'era il fiorista.
Ma per motivi di tempo e di spazio non mi sono più cimentato in alcun allestimento.

Il chiosco di souvenir a San Giovanni Grisostomo che a Natale vende presepi


E voi? Lo avete fatto quest'anno il presepe? E quando eravate piccoli?

Nino Baldan


Leggi anche:






18 commenti:

  1. Lo faccio e c’è sempre stato anche nella mia casa d’infanzia. Il presepe è una dolce presenza che “riscalda” la casa.
    Quella della mia casa d’infanzia lo allestiva la mia mamma, molto bello, con le lucine e le montagne ed era posto all’ingesso.
    Il “mio”, preteso e richiesto anche dai figli, ormai grandi, lo faccio su una mensola in cucina, non è grande ma ha proprio tutto: laghetto, montagne, luci e stella cometa. Una bella presenza che ci accompagna per tutto il periodo natalizio fino all’Epifania. Quando lo disfo se ne sente la mancanza.
    Poi c’è il presepe della scuola. L’ho sempre allestito io, e anche adesso che sono in pensione vado a scuola a farlo.
    È posto all’ingresso della scuola, una scuola di quasi cento bimbi e fra questi quasi la metà stranieri e molti di fede musulmana, anche lui con montagne, neve, luci e statuette fatte con il das da bimbi ormai uomini e donne.
    Il presepe non ha mai fatto male a nessuno e continua a non fare male a nessuno, l’ho sempre detto alle “mie mamme e papà” dei “miei bambini” e loro lo hanno sempre compreso e accettato. Saluti belli.
    sinforosa

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono d'accordissimo con te! Il presepe fa parte della nostra tradizione, e non offende nè infastidisce nessuno :)

      Senza contare che Gesù è riconosciuto ANCHE dal mondo islamico: per loro è 'Īsā il profeta, e ogni volta che lo nominano devono aggiungere "su di lui la pace di Allah". Non concordano sulla sua natura divina, ma che sia nato a Betlemme da Maria lo credono anche loro :)

      Elimina
    2. Forse molto di più di tanti battezzati :)

      Elimina
    3. Eh... :) i cattolici seguono una formula più "soft" sia nell'osservanza delle regole che nella conoscenza dei testi... :)

      Elimina
  2. Sono ormai fuori dallo spirito natalizio da almeno quindici anni, ma in famiglia fino al 2003 si faceva sempre lo stesso Presepe con gli stessi pezzi da quando ero piccolo.
    Era un po' una tradizione.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Che bello utilizzare per anni gli stessi pezzi :)

      Il vecchio presepe (in vetro! ) di mia madre era rimasto dalla nonna, imballato e sigillato in un cassetto. Non ne venni mai a contatto fino alla maggiore età (e per ovvi motivi :D)

      Elimina
  3. Dunque. il presepe lo abbiamo sempre fatto in famiglia (assieme all'albero).
    Prima della nascita di mio nipote usavamo un ripiano vicino al camino, una sorta di divanetto: toglievamo i cuscini e la parte morbida, lasciando una tavoletta di legno sulla quale poi mio padre componeva il presepe.
    Dalla nascita di mio nipote abbiamo spostato il presepe sulla parte superiore di una stufa d'epoca, presente nella mia cucina (ovviamente non più utilizzata come stufa). E' più piccolo, purtroppo :D.
    Le statuine originali erano grandi e di ceramica, poi nel tempo si sono rotte alcune e le abbiamo sostituite purtroppo con la plastica.
    La grotta di Gesù è un originale tronco: mio padre non lo ha tagliato, lo ha trovato così. E' perfetto. Il muschio è vero, ovviamente.
    Altra particolarità: ti ricordi quel pezzo di plastica rossa che si trovava nelle scatole dei Transformers? Ebbene, quello era il fuoco e veniva posto sopra una luce rossa. Infine c'era un pezzo di vetro molto lungo che veniva usato come corso d'acqua.
    Oggi purtroppo non abbiamo più né il fuoco né il corso d'acqua :D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Riccardo! Peccato per il fuoco e il corso d'acqua! :(
      Gli "effetti speciali" sono sempre stati i miei preferiti, specialmente se l'acqua era vera e se le statuine si muovevano XD
      Forse, inconsciamente, ho sempre visto il presepe come un grande playset :)

      Elimina
  4. Ciao Monica!

    Anche mia nonna insisteva nell'inserire il bambin Gesù solo dal 25, ma la culla vuota mi pareva così triste e così "trasgredivo" :)
    Anche i Re Magi, se non sbaglio, andavano messi solo dall'Epifania...proprio quando il presepe andava smantellato :)

    Buone feste anche a te!

    RispondiElimina
  5. Ciao caro Nino, e auguri, a Natale già avvenuto, ma comunque auguri...di Buon proseguimento di Festività!
    Ti parlo della mia esperienza: che io ricordi, nei primi anni della mia vita, non si faceva il presepe a casa mia, ma soltanto l'albero. Il primo presepe a fare la sua comparsa fu una bella capanna, di legno, già completa, diciamo, degli elementi fondamentali, cioè Giuseppe, Maria, Gesù bambino, il bue, l'asinello, la mangiatoia, qualche pecorella, tutto saldato e pronto all'uso 😊Lo acquistai, credo con mia mamma, alla Standa, non ricordo se quella in Strada Nuova o quella in campo San Luca, ma sicuramente in prima elementare (perciò dicembre 1983). Quel presepe fa tuttora parte del mio allestimento natalizio, sotto l'albero, così come allora. Però tra quel lontano 1983 e gli anni più recenti ci fu, grosso modo direi tra il 1985/6 e il 1989, un intervallo di 4 o 5 Natali in cui facemmo il presepe in grande, non sotto l'albero, ma in sala da pranzo sopra una credenza, addirittura a due piani (su due mensole sovrapposte). Così la capanna venne corredata di un intero scenario intorno, con la carta verde e marrone a fare le montagne, il laghetto con lo specchio, il muschio, le paperelle (comprate mi pare al Panorama insieme ad alcune figure di pastori e animali), e una carta lucida blu e argentea a simulare il cielo notturno stellato. Ma il pezzo, anzi, i pezzi forti, furono le statuine di re Magi, pastori, lavandaie, ecc., molto vecchie, quasi antiche, ricevute in dono da una mia prozia (erano di sua suocera, perciò direi databili agli anni Trenta, se non prima), fatte in gesso e dipinte a mano. Insomma un presepe compòsito, di buon effetto, ai miei occhi di bambino. Erano quelli gli anni in cui, sotto Natale, tornando a casa dalla scuola Diaz, vedevo ogni giorno in vetrina nella vicina cartoleria Marina in fondamenta de l'Osmarin delle bellissime statuine di re Magi, cammelli, ecc., che mi ingolosivsano parecchio, e dai prezzi sinceramente molto salati. Ricordo anche che durante il periodo natalizio di uno di quegli anni, il sacerdote della Bragora regalò a noi bambini, a Messa, una figura di Gesù Bambino di plastica bianca fluorescente al buio! Avremmo dovuto aggiungerla al presepe, sulla culla, la notte di Natale, ma io non lo feci mai, in quanto, appunto, il mio presepe aveva già il bambino incorporato, di fabbrica Ahahahah! A dire il vero, anche i re Magi, nel presepe compòsito, arrivavano prima, a casa mia, e non la notte dell 'Epifania Ahahahahah! E aggiungo un particolare simpatico : siccome andavo pazzo per i Masters of The Universe, in quel decennio, e ne avevo tanti, la tentazione di metterne qualcuno nel presepe mi venne, a volte, ma non o sai farlo 😁

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mamma mia Francesco quanti ricordi... La Standa a San Luca e a San Felice, la cartoleria Marina all'Osmarin... tutti luoghi del nostro passato e che ora non esistono più. A te che come me sei Veneziano chiedo: ma cosa è rimasto in città dei Natali della nostra infanzia? Forse le bancarelle e la rivendita di abeti? Senza contare che da due anni se n'è andato anche Coin, con le sue decorazioni, il suo piano-casa, le sue finestre sfavillanti...

      P.S.: ora che mi ci fai pensare, il Gesù bambino fluorescente ce l'avevo anch'io :)
      Chissà quanti ne son stati prodotti... :D

      Elimina
    2. P.S.: auguri di buone Feste anche a te :)

      Elimina
    3. Caro Nino, dei nostri Natali tradizionalmente veneziani, diciamo così, e rimasto ben poco, temo. Sì, le bancarelle, anche quelle direi meno numerose di un tempo, e la rivendita di abeti. E qualche presepe sparso per gli angoli della città, come ad esempio quello che fanno le suore di San Sebastiano, dentro una finestra a piano terra vicino all'ingresso del loro convento (anche foresteria, oggi? Può darsi), lì nei pressi della Chiesa. A proposito, una tradizione più recente ma che vedo ripetersi in questi anni è quella del piccolo presepe allestito dentro la finestrella a livello stradale in campo Bandiera e Moro, credo da un Signore che vive lì, suggestivo e di grande atmosfera (proprio all'ingresso in campo, nell'angolo di fronte all'osteria della Leli, per capirsi). A proposito di Coin (ho letto il relativo articolo, molto veritiero e purtroppo desolante per la realtà che hai fotografato) io conosco una Signora che lavorava lì, che quando Coin ha chiuso ha perso il lavoro, e dopo un periodo di incertezza lavorativa è stata mandata prima a fare la commessa nella sede di Coin di Treviso, e ora in quella di Mestre).

      Elimina
    4. Ti rivelo un "segreto": anch'io ho lavorato da Coin :) Sono stato lì dall'inaugurazione di "Coin Excelsior" fino alla primavera successiva.

      Ero assunto da un marchio che vi gestiva un "corner"; ma gli spazi espositivi erano ridotti, e la vicinanza con il negozio "originale" di certo non aiutava...

      Elimina
    5. Ciao Nino, e buon anno! Ah capisco, dunque hai toccato con mano la transizione tra le due tipologie di negozio, diciamo così. Un vero peccato che Venezia abbia perso un luogo storico, e rappresentativo, per scelte sbagliate e per problemi vari.

      Elimina
  6. Ps proprio stasera sono tornato ai Frari a vedere il presepe: sempre uno spettacolo incantevole, direi che rispetto allo scorso anno sono stati aggiunti e elementi nuovi, come un lago/mare, con le onde, sullo sfondo, attraversato da una barchetta che,quando fa buio, accende una lucina a prua.

    RispondiElimina
  7. Pps Ahahah non avevo ancora aperto il filmato. Appunto, ecco la barchetta 😊

    RispondiElimina