10 attività veneziane scomparse (tredicesima puntata) | Nino Baldan - Il Blog

13 aprile 2016

10 attività veneziane scomparse (tredicesima puntata)

Rieccoci per la tredicesima puntata di "10 attività veneziane scomparse"! Anche oggi andremo alla riscoperta di una Venezia che non c'è più, andando a scavare nei meandri della nostra memoria per portare alla luce una serie di luoghi che hanno caratterizzato la nostra quotidianità! E come al solito, la decima attività proviene dalle vostre segnalazioni!
Siamo pronti a ricordare insieme?

immagine da Google street view


121) Fiorista
San Giovanni Grisostomo


Inizierei questa tredicesima puntata della rubrica parlando di un'attività che chiunque abbia vissuto nella zona ricorderà: a fianco dell'edicola di Campo San Giovanni Grisostomo era presente un chioschetto, dov'era possibile comprare ogni tipologia di fiore.
E ció tornava utile in ogni ricorrenza, per il pensiero dell'ultimo minuto, mentre si era diretti a casa, oppure prima di recarsi a trovare una parente: mimose dell'8 marzo, bocoli del 25 aprile, mazzi per il compleanno, stelle di Natale. Ancora oggi, involontariamente, ci passo davanti convinto che il fiorista ci sia ancora, e di risolvere last minute qualche mia imperdonabile dimenticanza in fatto di date e ricorrenze.
Il chiosco attualmente vende maschere e souvenir, tranne nel periodo natalizio, durante il quale si trasforma, ed espone statuine per il presepe.


122) Sotoportego
San Giovanni Grisostomo/Teatro Malibran


Non si tratta di una vera e propria attività scomparsa, ma comunque di un pezzo di Venezia che non c'è più. Essendo stati i miei nonni residenti nelle vicinanze, ero solito andarli a trovare "tagliando" notevolmente la strada attraverso un sotoportego allora presente in Campo San Giovanni Grisostomo, dietro l'edicola, e che conduceva direttamente di fronte al Teatro Malibran. Al suo interno regnava l'oscurità, e ció bastava a stuzzicare la fantasia di un bambino come me, sempre alla ricerca di avventure, arrivando a prediligere questa "scorciatoia" rispetto alla strada convenzionale. Inoltre, ricordo un odore pungente di urina di gatto, riconducibile alla notevole presenza felina nel campo che questo sotoportego metteva in comunicazione.


Qualche giorno iniziai a trovarlo chiuso con delle inferriate, ma prima o poi, per brevi periodi, riapriva, e ció mi portava a correrci avanti e indietro per ore, per gioire del momento, quasi conscio che prima o poi quel passaggio sarebbe stato interdetto alla circolazione. E infatti ben presto venne definitivamente sbarrato, diventando deposito, magazzino, ma comunque non più accessibile ai veneziani. C'è qualcuno oltre a me che lo ricorda?


123) Nautica Lizzio
Campo Santi Apostoli


Come ci ricorda il nostro fedele amico Michele, la ditta Lizzio, già famosa in ambito cantieristico in quel di Cannaregio, aveva sul finire degli anni '90 anche un punto vendita nei pressi del Ponte di Santi Apostoli. Lì erano vendute bitte, lubrificanti ed altri accessori per la nautica. Il negozio chiuse ormai diversi anni fa, ed al suo posto è ora presente una rivendita di ghiaccioli.


124) Pasticceria Carlon
San Felice


Pochi giorni fa ci ero passato davanti, e Carlon era ancora aperto: in vetrina facevano bella mostra di sè numerosi biscotti, con tanto di cartello scritto a mano che recava la scritta "appena sfornati": questo dettaglio mi ha fatto quasi commuovere, riportandomi con la memoria in un mondo che non esiste più, quando la genuinità aveva ancora la meglio sul prezzo e sullo stereotipo. Quando ho visto la notizia sui social relativa alla sua chiusura, non volevo crederci, e ho voluto vedere con i miei occhi quella grande tenda verde che da una settimana o poco più, come un sipario, ha messo definitivamente la parola "fine" su un'istituzione che da lustri allietava il palato di generazioni di Veneziani.


125) Libreria Al Capitello
Calle Racchetta


Un'istituzione per quanto riguarda i testi scolastici, questa attività era sulle bocche di tutte le mamme, a fine agosto, quando bisognava accaparrarsi i libri per il nuovo anno. Sentir nominare questa libreria equivaleva ad ascoltare "l'estate sta finendo" dei Righeira: un campanello d'allarme che indicava a noi bambini le poche giornate interamente dedicate al dolce far niente che ci sarebbero rimaste, prima di tornare alle nostre levatacce per essere in classe alle 8, ai nostri compiti pomeridiani, ai finti convenevoli della serie "mi siete mancati", quando in realtà saremmo voluti rimanere perennemente a casa ad oziare, a giocare ai videogiochi, a sonnecchiare durante le prime ore pomeridiane.
Ricordo le vetrine di "Al Capitello" piene di libri illustrati e di dizionari, tra i quali svettava sempre "Il Primo Zanichelli", con quell'insopportabile bambino in copertina che sembrava far segno di tacere, e con tutti i terribili ricordi che suscitava nella mia memoria, riportandomi a quando le suore, per castigo, me lo fecero spulciare tutto alla ricerca di una qualsiasi (inesistente) parolaccia.


Al posto della libreria è ora presente un negozio di alimentari specializzato nei prodotti senza glutine.



126) Internet Point Venetian Navigator
Casselleria

immagine da innvenice.com

Un'attività principalmente rivolta ai turisti, la quale scomparsa è legata soprattutto all'evoluzione della tecnologia, che permette ormai a chiunque, grazie agli smartphone, di viaggiare con il "computer in tasca". In quest'internet point vi erano postazioni su entrambi i lati corti della stanza, e il tempo di connessione era venduto attraverso un codice, scritto su un foglietto di carta. Al momento dell'inserimento, il computer "ricordava" quanti minuti di quel codice fossero già stati spesi. Attualmente il negozio è chiuso e non nessun'altra attività ha preso il suo posto.


127) Sala Giochi
Calle de la Madoneta


In passato ho giá spiegato più volte il mio rapporto di odio/amore verso le sale giochi che ha caratterizzato la mia infanzia e prima adolescenza. E questo locale, un tempo presente tra Calle Lunga e San Lorenzo, non faceva proprio eccezione: per anni non ci misi mai piede, spaventato dai racconti inerenti risse e pestaggi che sentivo fare a scuola; ci entrai una sola volta, già grandicello, poco prima della sua definitiva chiusura, per una partita a biliardo con i miei amici di allora. I vecchi videogiochi neppure li guardai, inconsapevole che nel giro di qualche mese sarebbero stati definitivamente rimossi per finire chissá dove. Attualmente l'ex sala giochi è completamente abbandonata.


128) Tabaccheria Ravagnan
Calle Larga XII Marzo


Uno dei miei negozi nostalgici in assoluto, che insieme al Ponte dei Giocattoli e a Pierobon ha monopolizzato i sogni materialistici della mia infanzia. Un tempo, la principale attività di questa tabaccheria era la vendita di giocattoli, dei quali era sempre ben fornita, ed il fatto di trovarsi nelle immediate vicinanze di San Marco significava per me passarci davanti ad ogni passeggiata in compagnia dei nonni. Quando il negozio possedeva ancora la sua originaria estensione, la mia parte preferita era un espositore girevole zeppo di giochi per Game Boy, che quotidianamente ispezionavo alla ricerca di novità; intorno al 1991 fu addirittura installata una postazione Super Nintendo con "Super Mario World" da provare.
Dapprima la tabaccheria fu privata della sua parte sinistra, incentrando lo spazio rimanente sui souvenir (pur mantenendo sui suoi scaffali qualche cimelio nostalgico della giocattoleria anni '80/'90), fino a chiudere definitivamente per spostarsi nel vicino Campo di Santa Maria del Giglio. La vecchia sede ora ospita un negozio di abbigliamento.


129) Albertini
Campo Sant'Aponal


Ricordo, da piccolissimo, la presenza di questo enorme negozio di bilance ed affettatrici situato in Campo Sant'Aponal.
E mi piaceva fantasticare su chi le avrebbe comprate: immaginavo che qualche riccone, per puro sfizio, avesse deciso di ricostruirsi in casa un banco degli affettati, per provare l'ebbrezza del crudo e del cotto appena tagliati, come dal biavarol. Una volta chiesi a mia nonna di regalarmi per il compleanno un'affettatrice, e lei mi disse che la vendita fosse limitata ai negozianti, per paura che i privati si potessero... tagliare.
Al posto dell'attività, ora é presente una banca; ma Albertini non ha chiuso: è ancora aperto, ridimensionato, nella calle a destra.


130) Merceria I Tre Cedri
Mercerie

immagine da Google street view

Siamo giunti alla decima attività scomparsa di oggi, che ormai come di consueto proviene dai ricordi dei lettori. Di segnalazioni ne ho ricevute davvero tantissime, mettendomi seriamente in difficoltà riguardo quale avrei scelto per la puntata di oggi, ma alla fine ho deciso per quella di Giuseppina, che ha deciso di rievocare un vecchissimo negozio tra le Mercerie e Calle de le Acque. Si tratta de "I Tre Cedri", merceria di lusso, dov'era possibile trovare rocheipannolenci, matassine da ricamo e quant'altro fosse servito alle donne veneziane per i loro lavori di taglio e cucito. Al posto della merceria è ora presente un punto vendita della catena Calzedonia (grazie a Isotta per la precisazione).


Anche per oggi abbiamo concluso...se ricordate un'attività scomparsa della quale non ho ancora parlato, segnalatela, e sarete citati nella prossima puntata!

1 commento:

  1. I tre CEDRI, ogni cedro erano 50 anni di attività..era dei miei nonni, famiglia Didan... sfortunatA .. tutto finito...

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