Wrestling italiano: il sottoscritto ospite di ''Wiva il Podcast'' (ascolta) | Nino Baldan - Il Blog

7 giugno 2020

Wrestling italiano: il sottoscritto ospite di ''Wiva il Podcast'' (ascolta)

Nino Baldan e la storia del wrestling italiano a ''Wiva il podcast''

Dopo la mia intervista a Jhonny Puttini, l'arbitro veronese ha ricambiato il favore invitandomi a "Wiva il Podcast", il programma web dell'omonima federazione.

Si è parlato delle origini della scena italiana a partire 1998, quando il web era una faccenda per pochi, il wrestling non lo conosceva nessuno e si lottava - letteralmente - dove capitava. Ma la cosa più buffa è che fu proprio da quel nucleo di "ragazzini incoscienti" che si originarono tutte le sigle ancora attive in Italia.

Ringrazio Jhonny Puttini e la Wiva per avermi definito "il padre del wrestling italiano": è stata una storia dolceamara che mi ha accompagnato per tutta l'adolescenza e della quale porto tuttora i segni. Chissà cosa sarebbe successo se nel 2000 avessi incontrato dei tipi come loro, più votati allo spettacolo che al lato puramente sportivo...

Buon ascolto!

Nino Baldan


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. Intervista all'arbitro Jhonny Puttini (il wrestling italiano)

. Il canale Youtube della Wiva

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4 commenti:

  1. Grande Nino, ho sentito anche questo... ok, molte cose sono simili alla diretta video della scorsa volta, ma è sempre un piacere. Perché subito si torna a quell'epoca... voi dei pazzi scatenati, e... w il nonnino del pugno in testa.
    Hai ragione, anche io penso che l'Italia si presti bene a questa disciplina, un po' come il Messico^^

    Moz-

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    Risposte
    1. Grazie Miki :)
      Il periodo tra la fine degli anni '90 e l'inizio dei' 00, - quello del web 1.0 - è stato forse l'ultimo in cui "non si sapeva ma si immaginava"! :)
      Ricordiamo che lo stesso internet era composto da pionieri! :D

      Forse sono state anche queste condizioni a spingerci a "fare quello che nessun altro aveva fatto"... Chissà se essendo nati dieci/vent'anni dopo avremmo avuto la stessa spinta "visionaria"...magari qualcuno ci avrebbe pensato prima... o magari avremmo proprio cavalcato i social network per raggiungere un pubblico più ampio... :O

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    2. Eh, chissà. Però... sei ancora sempre in tempo per scoprirlo, eh^^

      Moz-

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  2. Su Italia 1 hai ragione: la tv ha perso quasi del tutto la sua funzione "aggregatrice" e "di tendenza" che aveva nei decenni passati... Ormai siamo sommersi dai contenuti online che in effetti sono molto dispersivi e dove vince chi fa più rumore...

    Concordo con Posa quando dice che negli anni del boom "si è perso il treno" per far conoscere il wrestling italiano e fidelizzare il pubblico, ma al tempo stesso sono fiducioso nei nuovi media: come hanno lanciato i trapper e le "macchiette" del web possono fare lo stesso con lo sport-entertainment.

    Chiaro, la disciplina dovrà rivoluzionarsi puntando sul sensazionalismo e sui personaggi, allontanandosi ancora di più dal fattore "sportivo" tanto in voga negli anni passati: un incontro di 20 minuti anticipato da proclami tipo "ti batterò", "io sono più forte" nel 2020 suonerebbe anacronistico e forse anche controproducente.
    Immagino gimmick "di tendenza" in stile "provocatori-tv", riferimenti all'attualità e al mondo reale, tanta satira e incontri di 3/4 minuti al massimo: il riferimento è il web e bisogna spingere l'utente alla condivisione, non "annoiarlo" con "tempi morti" che gli farebbero chiudere la pagina.

    L'alternativa sono gli show "tradizionali" con rivalità "atletiche", dvd in vendita sul sito e tutti quegli elementi che attireranno forse l'attenzione di qualche decina di persone.

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