Big Daddy e il boom del wrestling inglese | Nino Baldan - Il Blog

7 marzo 2015

Big Daddy e il boom del wrestling inglese

Big Daddy saluta il pubblico appena salito sul ring

Oggi voglio parlare di wrestling, e più precisamente di una realtà che non tutti conoscono: il wrestling britannico, esploso nella cultura di massa locale sostanzialmente tra il 1975 e il 1985, e che vide come protagonista assoluto Shirley Crabtree, in arte Big Daddy, personaggio mediatico con un carisma e una riconoscibilità paragonabili soltanto a quelle ottenute oltreoceano dieci anni dopo da Hulk Hogan.

Il primo show di wrestling andò in onda sulla TV inglese il 9 novembre 1955, proponendo ai telespettatori Francis St Clair Gregory vs Mike Marino e Cliff Beaumont vs Bert Royal.
Ad esibirsi erano gli atleti della Joint Promotions, un cartello di federazioni nato nel 1952 sulla falsariga nella NWA americana, che metà degli anni '60 arrivò ad organizzare fino a 4.500 spettacoli all'anno, permettendo anche alle città più piccole di avere il loro show mensile. Gli incontri erano tutti "puliti" e basati esclusivamente sulla tecnica, con una minima attenzione all'intrattenimento; tutti i performer erano face, salvo rarissime eccezioni.

Per mantenere una parvenza di "sport", i wrestler erano divisi in diverse categorie di peso, e per la stessa ragione erano state stilate delle regole che avevano qualche sostanziale differenza con quelle in voga negli Stati Uniti: spesso gli incontri erano divisi in round, o alla meglio dei tre schienamenti; ogni volta che un atleta si trovava al tappeto, l'arbitro era tenuto ad un conteggio, che arrivato al 10 avrebbe dato la vittoria all'avversario; erano inoltre previste due ammonizioni in caso di comportamento scorretto, prima di procedere alla squalifica. Gli incontri di coppia solitamente venivano disputati con una stipulazione simile a quella che nel decenni successivi verrà ripresa dalla WWF nelle "Survivor Series": chi fosse stato schienato o sottomesso avrebbe dovuto abbandonare la contesa, lasciando il compagno a combattere da solo.

vecchia locandina sul wrestling britannico
immagine da blog.studiotwentysix2.com

Nel 1958 Bartolomeo "Bert" Assirati lasciò la Joint Promotions da campione in carica, e approdò alla rivale British Wrestling Federation (che da poco aveva aperto i battenti sotto la guida dell'australiano Paul Lincoln) con ancora il titolo alla vita, continuando a difenderlo come se niente fosse accaduto.
Nel 1960, a causa di un infortunio, lasciò la cintura vacante, che in seguito fu conquistata dal giovane bodybuilder "Blond Adonis" Shirley Crabtree. Il futuro Big Daddy non ebbe mai pace, in quanto demonizzato e irriso pubblicamente dal precedente campione; questa assillante forma di mobbing lo portò addirittura a ritirarsi nel 1966.

A partire dal 2 gennaio 1965 il wrestling divenne l'appuntamento fisso delle 16:00 all'interno del contenitore "World of sport", andato in onda tutti i sabati sull'emittente privata ITV.

La BWF chiuse, e ciò che rimase venne assorbito sul finire degli anni '60 dalla Joint Promotions, che tuttavia non se la stava passando meglio: venne venduta ed acquistata numerose volte, finendo nelle mani addirittura di una società pubblica.
Ma nel 1975 il fratello di Shirley Crabtree, Max, ex lottatore ed astuto sceneggiatore, prese in mano le sorti della compagnia.

Un tipico esempio di wrestling inglese (1976)

Il nuovo booker cambiò la gimmick di Shirley (che dal 1972 era tornato ad esibirsi dopo 6 anni di buio nei panni del malvagio Battling Guardsman) in Big Daddy, creando i presupposti per l'inizio del mito: inizialmente fu un tweener e combattè in coppia con il suo futuro rivale Giant Haystacks; successivamente fece un grande clamore smascherando il leggendario Kendo Nagasaki; ed infine, nel 1977, passò definitivamente ad essere il blue eye (termine britannico per definire i buoni) che tutto il pubblico ricorda.

Big Daddy e Giant Haystacks
Big Daddy e Giant Haystacks - immagine da mirror.co.uk 

Ormai Shirley Crabtree non era più un giovane culturista, ma un quarantasettenne sovrappeso, ma nonostante questo il suo grande carisma lo portò in breve tempo a consacrarsi come il beniamino di grandi e piccini, nonché l'attrazione principale della federazione.

Il wrestling britannico era ai suoi massimi, e iniziò ad includere una dose sempre maggiore di comedy ed entertainment: i principali protagonisti di questo modo di lottare furono Les Kellet, capace di suscitare spesso le risate del pubblico, e che qui vediamo in un divertente montaggio sulle note della musica del "Benny Hill Show":


e l'attore/regista Brian Glover (presente anche in "Alien 3"), nei panni di Leon "I know the rules" Arras, impegnato nel video successivo proprio contro Les Kellet.


Il personaggio di punta dell'intera organizzazione era proprio Big Daddy che, sebbene ormai appesantito e non in grado di sostenere incontri dal grande spessore fisico, continuava a fare la sua passerella sul ring 
sempre accompagnato dal brano "We shall non moved". acclamato dai fan di tutte le età (tra i quali Margareth Thatcher e la Regina Elisabetta).

Big Daddy vs Mighty John Quinn (1979)

Ma il pubblico continuava a chiedere a gran voce un incontro tra il portabandiera della disciplina e Giant Haystacks, un tempo amici, che continuavano a stuzzicarsi e a venire in contatto nei match di coppia, ma che non si erano mai affrontati one vs one.
Finalmente nel 1981, in una Wembley Arena esaurita, i due disputarono quello che avrebbe dovuto essere l'incontro del secolo; ma ciò che gli appassionati britannici si trovarono ad assistere fu una farsa di quattro minuti tra due uomini dalle condizioni fisiche a dir poco precarie.

Big Daddy vs Giant Haystacks (Wembley, 1981)

Per i 18 milioni di telespettatori si trattò della più grande delusione che mai avrebbero potuto aspettarsi. La pessima forma del cinquantunenne Crabtree, causata dall'avanzare dell'età e dal suo continuo aumento di peso, costrinsero la federazione ad utilizzarlo sempre più spesso in contese di coppia, a fianco di atleti del calibro di Dynamite Kid, Davey Boy Smith, Gentleman Chris Adams e Steven Regal, ai quali veniva affidata la maggior parte dell'incontro, lasciando al gigante biondo soltanto le sequenze finali.

Il 28 settembre 1985 il contenitore "World of sport" venne chiuso, e il wrestling faticò per trovare una costante collocazione nei palinsesti britannici; l'avvento dell'americana WWF, poi, diede il colpo di grazia al boom televisivo della Joint Promotions, che nel 1991 cambiò nome in RWS (Ring Wrestling Stars), e continuò fino al 1993 a basarsi sulla popolarità di un ormai anziano Big Daddy sull'orlo dell'infermità, sostituito da Davey Boy Smith nel periodo in cui fu lontano dalla corte di Vince McMahon. Tornarono a lottare Kendo Nagasaki e Giant Haystacks, mentre altri nomi che sbocciarono al momento furono Rocco Rollerblade e Dave "Fit" Finlay. Per un periodo si tentò di seguire la falsariga americana, prediligendo intrattenimento, costumi e fisici più atletici, sebbene per le emittenti risultò più vantaggioso acquistare le puntate preconfezionate delle federazioni statunitensi piuttosto che investire nella realizzazione di un prodotto più costoso, che in ogni caso sarebbe risultato meno appetibile.

La WWF trovò la sia collocazione su Sky, mentre la rivale WCW prese il posto della RWS su ITV: fu la fine definitiva di un'epoca d'oro del wrestling, sconosciuta all'estero ma che ha lasciato ricordi indelebili nel cuore dei sudditi di Sua Maestà.
L'unico rammarico per lo sport entertainment britannico fu di non essere riuscito a rinnovarsi e ad investire su giovani promesse; come se la WWE avesse tentato di raggiungere i giorni nostri puntando esclusivamente sulla figura di Hulk Hogan.

Nella versione europea del videogioco "Legends of wrestling 2", uscito nel 2002 per le principali console, per omaggiare quell'indimenticabile periodo vennero inclusi ben quattro storici wrestler inglesi: Mick McManus, Kendo Nagasaki, Giant Haystacks e naturalmente Big Daddy.

Big Daddy in Legends of wrestling 2
immagine da growfruitandveg.co.uk

Nino Baldan


Leggi anche:

. Donald Trump nel wrestling

. Matilda, un bulldog nel wrestling


. Il mio libro "Io e il wrestling italiano"

. Tutti gli articoli sul wrestling

Nessun commento:

Posta un commento